L ’Aspromonte delle rocce
Parco Nazionale dell’Aspromonte
Aprile/ottobre
tour 5 giorni - 4 notti
Con la sua candidatura alla Rete UNESCO GLOBAL GEOPARKS, il Parco Nazionale dell’Aspromonte si avvia verso il riconoscimento del suo grande patrimonio geologico. Il tour ci farà entrare in contatto con quelle che sono le realtà geologiche del territorio, i fenomeni che l’attraversarono fino a disegnarne la morfologia. Pietre granitiche si susseguono a Gole e salti di cascate fino a giungere al cospetto della regina d’Aspromonte: Pietra Cappa. Min 6 pax
Programma di viaggio
Saluti di Benvenuto
Ritrovo dei partecipanti presso il rifugio, saluti di benvenuto e briefing. Cena e pernotto.
Passo di Ropolà e Gole di San Paolo
Il percorso comincia all’interno dell’area forestale di Ropolà, da cui seguendo una traccia ci addentreremo nel centro di ripopolamento faunistico (oggi abbandonato), per poi raggiungere monte Cottonera: monte roccioso dal quale si godrà di una splendida vista. Si prosegue per monte Campanaro (474 mt), qui percorreremo un tratto di sentiero particolarmente esposto che richiede particolare attenzione, ma la cui fatica sarà ripagata dalla vista mozzafiato sulle gole del San Paolo, sulla Pietra della Morte e sui ricami che l’erosione ci ha donato. Qui incontreremo il custode di questi luoghi, una maestosa quercia sughera, che con la sua bellezza rapisce. Dopo la pausa pranzo in cima alla “cascata di roccia” riprenderemo il sentiero e la risalita verso il punto di partenza. Rientro, cena e pernotto.
Monte tre Pizzi
Un’escursione nell’Aspromonte orientale, alla scoperta di una delle “pietre” che caratterizzano il versante Ionico della montagna più meridionale d’Italia. Il monte Tre Pizzi, appare come un poderoso bastione di roccia proteso verso le valli sottostanti, chiamato così per la sua particolare conformazione costituita da tre torrioni di roccia granitica, un monolito a forma di tre dita. Raggiunta la quota di 752 la fatica sarà ripagata con la spettacolare vista che si gode dalla “Terrazza” con vista sulla Costa dei Gelsomini. Da qui il panorama è ineguagliabile: si dominano le fiumare di Condoianni e di San Paolo, dalla rocca di Gerace fino alla costa dei Gelsomini (da Capo Spartivento a Punta Stilo), continuando poi dalle alture di Pietra Cappa e la cima di Montalto fino alla Limina. Il ritorno si snoda lungo un sentiero che passa sotto la cima più alta del Tre Pizzi, incontreremo la classica macchia mediterranea, fatta di erica, ginestra ed altri arbusti e alcuni allevamenti allo stato semi brado di capre e pecore, e passando per la “Grotta du Remitu”, rifugio di un vecchio pastore eremita, come narra la leggenda, fino a condurci alla località Zefrò. Rientro, cena e pernottamento.
Pietra Cappa
Da molti definita la regina d’Aspromonte, simbolo della candidatura come patrimonio UNESCO del Geoparco, il monolite più alto d’Europa, il cui nome deriva dal greko Kauka, “vuota”. All’interno della Vallata delle Grandi Pietre, l’escursione che ci conduce a Pietra Cappa è forse la più suggestiva. Partiamo dal paese di Natile vecchio, inerpicandoci per in mezzo a campi coltivati e verdi pascoli fino a vedere alcune delle emergenze geologiche caratteristiche di questa zona: Pietra Ndriuni e, più avanti, Pietra Tonda. Quasi a ridosso troviamo le Rocce di San Pietro, all’interno delle quali, secoli or sono, alcuni monaci basiliani scavarono dei ricoveri in cui si ritiravano a pregare o riposare. Continuando a salire per arrivare ad un bellissimo bosco di lecci e cerri che ci dice che siamo quasi ai piedi della misteriosa pietra, un enorme conglomerato di sabbia e clasti alto circa 130 metri, Pietra cappa: custode di leggende, energie mistiche, ma anche di nidi di elusivi rapaci. Il giro attorno alla pietra ci condurrà fino ai ruderi dell’antica chiesa bizantina di San Giorgio. Torniamo brevemente indietro per riprendere il cammino verso il punto da cui siamo partiti. Rientro, cena e pernotto.
Cascate Mundu e Galasia
Le cascate Mundu e Galasia sono una meta imperdibile per gli appassionati di escursioni, due opere spettacolari della natura. Le cascate sono immerse nel verde, tra una vegetazione folta e rigogliosa, della quale fa parte la Woodwardia radicans, felce preistorica, riconducibile ad almeno 60 milioni di anni fa. Il nome Mundu, di queste caratteristiche cascate viene dal grecanico e significa nudo o spoglio, Galasia invece indica un burrone. Addentrandoci nel percorso, si avverte, una sensazione di “sospensione” dall’ambiente che ci permette di entrare quasi in simbiosi con la natura. Il vallone Mundu è un sito anticamente coltivato che conserva ancora le tracce della pratica agricola (terrazzamenti, muri a secco, ecc.). Da qui si dirama il tratto che porta alla Cascata Mundu: un suggestivo salto d’acqua di 40 metri, coronata dalla felce preistorica, interamente costeggiata dal sentiero che, per un buon tratto, funge da terrazza che si affaccia proprio sulla cascata. Continuando, il sentiero ci regala panorami mozzafiato, ci porta alla Cascata Galasia Piccola. Si tratta di una cascata di recente formazione incastonata al centro di un paesaggio quasi apocalittico, costituito da massi enormi, salti d’acqua e “gurnali” piccole vasche dai colori cangianti (dal verde smeraldo al turchese). Da qui il sentiero ci porterà alla Cascata Galasia. La sua forma, simile ad un velo da sposa, il vasalo (pozza naturale) sottostante e le pareti rocciose a picco su di essa, danno, a questo sito, un impatto emotivo sicuramente unico. Rientro presso il luogo di partenza e fine dei servizi.
IL TOUR INCLUDE:
- Trasferimenti
- Assistenza telefonica agenzia;
- Servizio cortesia con rifornimento di snack, acqua e bevande;
- Sistemazioni in rifugio/Agriturismo/B&B.
- Pranzi: a sacco o conviviali;
- Visite ed escursioni come da programma
- Guide certificate Ente Parco Nazionale d’Aspromonte
Per esigenze legate al particolare momento storico, l’organizzazione si riserva di poter modificare il programma di viaggio, ma garantendo la medesima qualità dei servizi.
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